Quando i nostri figli erano più piccoli (avevano allora 4 e 5 anni) desideravano ardentemente un cucciolo. Ritenendo il rapporto con il cane importante per la loro crescita, cominciammo a cercare il “cucciolo per noi”. Ci avvicinammo alla razza Hovawart (conosciuta da fidanzati in Francia) visitando, parlando con allevatori e cinofili, leggendo in merito.
Conoscemmo allora il giovane, esuberante e bellissimo  Asper presso l’allevamento dell’Angiolina (momento che nostro figlio, a distanza di anni, ha ancora impresso nella memoria).
Dobbiamo, però, dire che la razza in Italia era ancor meno conosciuta di quanto non lo sia ora e le notizie ricevute furono contraddittorie; in alcuni casi addirittura poco rassicuranti circa il carattere dell’animale.

Optammo allora per un ben più noto – e fidato nei rapporti con i nostri piccoli – Golden Retriever: Rocco.
Il nostro Rocco fu in effetti un dolcissimo compagno per l’infanzia dei bimbi e gliene saremo per  sempre grati.  Purtroppo ci lasciò a soli 3 anni e mezzo, per una patologia congenita. Solite frasi di rito “mai più un altro cane entrerà in questa casa”, ecc…., ecc….
Solite “ultime parole famose”: infatti a distanza di pochi mesi entrò l’Hovawart  Batouk e poco dopo la schnauzerina Penny.
Essendo i nostri figli più grandicelli e consapevoli nei loro comportamenti, decidemmo di fidarci del semi-sconosciuto hovawart. (Debbo confessare  che fummo spinti  anche dalla considerazione che forse alcune razze molto commerciali e particolarmente selezionate risentano purtroppo di difetti dovuti ad un po’ di “esuberanza” nell’allevamento).
All’inizio fu dura: altro che Rocco. In confronto Batouk era una pazza scatenata !!!!!
Per fare alcuni esempi:  si è mangiata una porta in legno massiccio fino a farci uno scavo, quasi buco di cm50X50. In camera di nostra figlia ha roso un angolo del muro fino ad arrivare all’armatura (questo non in due o tre giorni, ma in una sola mattinata). Ha, non si sa come, tolto dall’appendiabiti un montgomery  e ne ha fatto una serie di straccetti da pavimento; gli alamari non sono più stati trovati. Non parliamo poi degli alberi di Natale, delle bambole, dei kapla… e si potrebbe continuare….
Avemmo qualche momento di panico …..Poi però era tanto dolce e affettuosa …. Che abbia una doppia personalità ???      No, aveva solo questo: l’HOVAVART NON E’ UN GOLDEN RETRIEVER.

Delle nostre esperienze abbiamo cercato di far tesoro ed abbiamo raccolto alcuni consigli per i futuri amici dell’Hovawart.

1)      Ripetiamolo perché è significativo:  l’HOVAVART NON E’ UN GOLDEN RETRIEVER.
Non puoi rapportarti a lui senza renderti pienamente conto del suo bagaglio caratteriale. Non puoi pretendere che sia quello che non è.

2)      Non lasciarlo mai solo in casa senza prima aver fatto in modo che abbia ben capito che tornerai e senza lasciargli qualcosa da fare.
Si annoierà, sarà indispettito per essere stato lasciato solo mentre tutti gli altri sono fuori e chissà come si stanno divertendo e allora  …..la pagherai ! Forza e idee non gli mancano !!!

3)      Quello che lui fa, lo fa perché tu glielo hai lasciato fare. Controlla i tuoi comportamenti e usa la fantasia nell’immaginarne le conseguenze.

4)      Corollario: tutto ciò che gli lasci fare da cucciolo, lo farà anche da grande. Non dimenticarti mai di fare le dovute proporzioni. Un comportamento acquisito che diventa abitudine è difficile da togliere, meglio è non lasciare che si stabilizzi. (es. noi abbiamo lasciato che Batouk da cucciola ci venisse incontro correndo e poi saltandoci addosso….. adesso è quasi 40 Kg,  massa e velocità producono un impatto notevole !!)

5)      Vedrai che il tuo hovawart sarà esuberante e affettuoso con tutti quelli che vengono a casa tua, grandi e piccini. Si lascerà accarezzare e giocherà con loro tranquillamente. Puoi stare tranquillo non farà mai del male a nessuno …… ma non sottovalutarlo.
Non dire mai: “ma si…..vai, vai pure a casa nostra, gli attrezzi sono in garage. E’ lo stesso se noi non ci siamo, tanto il cane ti conosce ……” E in effetti il cane lo conosce, ma quando tu non ci sei il cane non sa se quello può entrare o no. Men che meno può sapere se quello può prendersi qualcosa !  E fa la guardia !!!!

6)      L’hovawart non abbaia, quindi non infastidisce i vicini.  Può andare bene anche in città, come siamo noi. Non pattuglia di continuo il territorio (avevamo un meticcio di pastore tedesco, ad esempio, che girava continuamente lungo tutto il perimetro della nostra proprietà facendo il solco nelle zone di suo passaggio e abbaiava fastidiosamente di continuo, spesso anche di notte). Ma osserva tutto e se è  il caso interviene molto prontamente.
Batouk ad esempio amava molto nascondersi sotto un cespuglio in giardino; stando all’ombra, al fresco del terreno umidiccio. Essendo anche nera era pressochè invisibile. Si divertiva poi molto a saltar fuori improvvisamente di corsa abbaiando e facendo trasalire i passanti “antipatici” (ragazzi vocianti, suonatori ambulanti, persone con altri cani di grossa mole, postini che osano allungare le mani verso il cancello, ecc…..).La soluzione è stata: eliminare fisicamente  il nascondiglio. Cambiare le abitudini. Per un periodo non l’abbiamo più lasciata in giardino da sola. Al passaggio dei personaggi suddetti l’abbiamo distratta con giochi, facendole capire che noi eravamo tutti tranquilli. Per chi allunga le mani, però, ancora non siamo riusciti a fare molto.

7)      Come corollario al punto precedente bisogna tener presente che l’hovawart salta molto alto. E’ un cane agile, non immagini quel che sa fare con il massimo della naturalezza. Quindi ti consigliamo di alzare la recinzione ad almeno cm. 180-200.

8)      Non lasciare che abbia dubbi su chi comanda. Poiché un branco deve avere un capo, quando regna l’anarchia potrebbe venirgli l’idea di sacrificarsi per il bene comune …..

9)      Non usare la violenza, ma un po’ di polso ci vuole. E’ molto difficile alle volte, soprattutto con i cuccioli con i loro occhietti dolci, ma le regole date vanno rispettate. Sempre, non un po’ si e un po’ no. (es. nostro: i cani non possono dormire sui letti …… ma stasera sono un po’ triste e ho voglia che mi stia vicino…).

Dato tutto ciò “la domanda sorge spontanea”: non è meglio prendersi un altro cane ?

NO, per noi è il cane ideale.
Va da sè che diverse delle nostre esperienze possono essere estese all’educazione di ogni cane e forse anche “mammifero sociale in generale”. Certo è che le conseguenze negative degli errori sono tanto più evidenti quanto più il soggetto è dominante e dotato di forza.
Abbiamo avuto e abbiamo attualmente altri cani a cui abbiamo voluto e vogliamo ogni bene. Dovendo scegliere una razza, però, questa  è sicuramente per noi la preferita.

1) Ti ubbidisce, ma non è servile.

2) E’ esuberante con tutti, ma quando gli ospiti escono resta fermo al tuo fianco. Anche se hanno i biscottini in mano.  Non se ne andrebbe con nessuno. Non è in vendita.

3) Ha bisogno di te, ma non è invadente.

4) Non aggredisce nessuno, ma difenderebbe te e i tuoi figli a rischio della vita.
In altre parole: è un cane da difesa, non da offesa.

5) I tuoi figli non sono in pericolo con lui.

6) Il rapporto che crea con te non è tra “dominante” e “dominato”, quindi sostanzialmente poco stimolante. Non è un “leccapiedi” da divano,  è un membro attivo del tuo branco.